Cultural winery


PROJECT TEAM
Marco Prati, Luca Maria Bartolini, Elisabetta Lanza


LOCATION
Toscana (Italy)


TIPOLOGY
Winery


SCOPE OF THE WORK
Competition entry


CLIENT
Podere Fedespina

The challenge faced in designing a “Cultural Winery” that would ennoble the Fedespina farm in Tuscany was to offer cultural settings of all kinds (theatre, music, cinema, readings, cooking shows and art exhibitions) in unconventional but capable of evoking the vernacularity of. A leaf, fallen from a tree growing near a ruin, is the generative element of the concept. The dynamics of natural lighting and photosynthesis are entrusted to triangular EFTE cells that cover it completely. The “leaf” is a three-dimensional parametric structure made of wood. From a programmatic point of view, generating a hybrid environment, in which it is possible to be outdoors but covered and, at the same time, interact with the internal spaces, in a complex and always differentiable compositional game, allows event organizers the maximum expression creative and allows users to choose between infinite possible aesthetic situations. The heart of the project, the multipurpose hall, is equipped with a retractable pantograph stage, two telescopic stands with 70 seats each and a lighting and sound system hidden in the three-dimensional wooden structure, made operational by the control cabin overlooking the hall.

La sfida affrontata nella progettazione di una “Cultural Winery” che nobilitasse il Podere Fedespina in Toscana è stata quella di offrire ambientazioni culturali di ogni natura (teatro, musica, cinema, letture, cooking show e mostre d’arte) in spazi non convenzionali ma capaci di evocare la vernacolarità dei. Una foglia, caduta da un albero cresciuto vicino a un rudere, è l’elemento generativo del concept. La dinamica dell’illuminazione naturale e della fotosintesi è affidata a celle triangolari in EFTE che la ricoprono completamente. La “foglia” è una struttura tridimensionale parametrica in legno. Dal punto di vista programmatico, generare un ambiente ibrido, in cui sia possibile stare all’aperto ma coperti e, allo stesso tempo, interagire con gli spazi interni, in un gioco compositivo complesso e sempre differenziabile, consente agli organizzatori di eventi la massima espressione creativa e permette agli utenti di scegliere tra infinite situazioni estetiche possibili. Il cuore del progetto, la sala polifunzionale, è dotato di un palco retrattile a pantografo, due tribune telescopiche con 70 posti ciascuna e un sistema di illuminazione e sonorizzazione nascosto nella struttura tridimensionale in legno, reso operativo dalla cabina di controllo con vista sulla sala.